NB: La Rete29Aprile si mette al servizio degli “Stati di Agitazione dell’Università”, che promuove con molte altre sigle e organizzazioni.
Un click sull’immagine sopra per comunicare la tua partecipazione.
Qui sotto le motivazioni (nella colonna a fianco a destra le motivazioni personali di chi partecipa espresse in modo random):
Nell’incontro (https://www.youtube.com/live/I3E4NkD8HT8) di Roma dello scorso 20 dicembre abbiamo sottolineato come le attuali politiche di tagli alle risorse pubbliche, ulteriore precarizzazione del lavoro, sostanziale via libera agli atenei profit e telematici porteranno all’ulteriore scomposizione di un sistema universitario già segnato da dimensioni estremamente limitate, organici molto ridotti, precarietà, divergenze tra atenei e diseguaglianze nell’accesso.
A fronte del taglio del FFO 2024, delle previsioni del blocco del turn over nella legge di Bilancio 2025, del Decreto sulle telematiche, della revisione del pre-ruolo in discussione alle Camere, del gruppo di lavoro sulla revisione della legge 240/2010 istituito dal Ministero, del Ddl 1192 (delega semplificazione) che prevede un nuovo intervento del governo sull’assetto organizzativo e la governance degli atenei; reclutamento, ASN e VQR; stato giuridico ed economico personale universitario (obblighi didattici e di ricerca); principi generali dell’autonomia didattica; strumenti a sostegno del diritto allo studio;
cioè, a fronte di una lunga stagione di tagli, precarizzazione e revisione dell’università che ci attende,
abbiamo proposto l’apertura di uno stato di mobilitazione permanente negli atenei, per coinvolgere l’insieme delle comunità universitarie nei prossimi mesi attraverso appelli, assemblee, dimostrazioni, scioperi delle attività, occupazioni.
Per un sistema universitario pubblico, autonomo e democratico, rivendichiamo una svolta, a partire da:
· il ritiro del DdL1240 sul preruolo, perché il lavoro di ricerca sia sempre configurato come lavoro (diritti, salari e rappresentanza);
· un piano straordinario per i precari, con meccanismi e processi di stabilizzazione;
· l’allargamento di organici e facoltà assunzionali a dimensioni europee con un nuovo piano pluriennale, garantendo quindi un reclutamento periodico, la reinternalizzazione dei servizi e l’adeguamento dei salari;
· un reale diritto allo studio, costruendo servizi pubblici e universali, superando il numero chiuso ed eliminando le attuali tasse e contribuzioni studentesche;
· il rilancio del sistema nazionale, eliminando logiche di mercato, squilibri tra sedi, distribuzione premiale e competitiva; cancellando la possibilità per gli atenei di essere profit e le politiche di favore per quelli telematici;
· la rimessa in discussione di gerarchizzazioni e verticalizzazioni rilanciate dalla Legge Gelmini, per costruire comunità universitarie democratiche.
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