La Rete29aprile supporta lo “sciopero alla rovescia” promosso dal Coordinamento delle Ricercatrici e dei Ricercatori Non Strutturati (http://www.ricercatorinonstrutturati.it/), ed invita tutti gli universitari strutturati a manifestare il proprio supporto indossando una maglietta arancione con il logo dell’iniziativa (scaricabile da QUI, per poter realizzare la maglietta).
Purtroppo la ricerca è precaria nei nostri atenei sia perché ormai da troppo tempo viene considerata una voce da tagliare, sia perché si è imboccata una strada devastante e suicida, in base alla quale, mentre si riduce costantemente la possibilità di accesso a tempo indeterminato (basti ricordare che, contra legem, il processo di abilitazione nazionale è fermo ormai da anni), si sfrutta sempre di più il precariato per reggere il sistema. Questo grazie all’ “incoraggiamento” fornito da normative appositamente realizzate, anche recentissimamente.
Lo sciopero alla rovescia mira a rendere visibili le colleghe e i colleghi che lavorano negli atenei in condizioni di precarietà (indossano magliette rosse col logo #ricercaprecaria). Sono moltissim*, e la loro importanza è determinante, anche se spesso non sono distinguibili in alcun modo (per funzioni o attività) dai colleghi strutturati. Vederl* aiuta a comprendere e a prendere coscienza della portata del fenomeno, e dunque – questo è da sempre il nostro auspicio – ad intraprendere finalmente serie, costanti e pianificabili politiche di reclutamento, da tempo drammaticamente urgenti e non più rinviabili.