Leggi, sottoscrivi e diffondi la lettera.
I sottoscritti ricercatori delle università italiane, precari e a tempo indeterminato, esprimono la propria solidarietà agli operai dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, sottoposti a ricatto da parte dell’azienda. L’isolamento politico e mediatico in cui questo dramma si consuma a sfavore delle posizioni più critiche deve preoccupare tutto il mondo del lavoro, manuale e intellettuale che sia.
Non si può tacere davanti al fatto che l’attacco contro gli operai è un attacco ai diritti costituzionali di tutti i lavoratori, che riguarda quindi il modo stesso in cui in questo paese si concepiscono la dignità del lavoro, le relazioni sindacali, lo sviluppo economico e sociale.
L’attuale crisi economica può essere superata solo migliorando la condizione dei lavoratori e investendo in tutti i campi del sapere, nell’innovazione e nella cultura. Per questo noi, lavoratori della ricerca pubblica italiana, minacciati da anni di riforme devastatrici delle funzioni vitali dell’università pubblica – riforme coerenti con un’idea liberticida, regressiva e speculativa dell’economia del paese – offriamo tutto il nostro sostegno ai lavoratori di Pomigliano che si battono per difendere il diritto a lavorare liberi da ricatti.