dal 12 al 17 maggio
settimana UNIPERTUTTI

R29A in prima fila nell’ideazione e nello svolgimento dell’iniziativa, supportata dalle principali organizzazioni universitarie. QUI il calendario, aggiornato in progress

Università e ricerca hanno una fondamentale funzione culturale, sociale ed economica. Un buon medico non è utile solo al suo portafoglio: è determinante – perfino in termini di vita o di morte – per migliaia di suoi concittadini; un ingegnere competente può rendere migliore e più semplice e sicura la vita di tutti; uno storico capace è fondamentale per la memoria collettiva della società, per mettere in guardia da errori già commessi e per valorizzare tutto il patrimonio materiale e immateriale comune. Coloro che hanno una elevata formazione rendono possibili impieghi migliori, più qualificati e duraturi PER TUTTI, anche attraverso l’indotto che ne deriva. E lo stesso vale per tutti i saperi. Sono proprio i saperi il senso e l’eredità di migliaia di anni di vita sociale. Università e ricerca servono a tutti, e non solo a chi frequenta le lezioni o fa ricerca: in una società complessa come quella attuale, senza ricerca e alta formazione restano possibili – per tutti! – solo gli impieghi peggiori, di minor soddisfazione e retribuzione. Impieghi destinarsi, perdipiù, a ridursi drammaticamente nel tempo, sommersi da una competizione internazionale al ribasso sui salari e sui diritti delle persone. In ogni luogo del mondo, laddove ci sono Università e ricerca attive ed inclusive c’è maggior benessere e miglior lavoro. Per tutti! Senza contare che la formazione incrementa la cittadinanza consapevole, e quest’ultima può contribuire a controllare e indirizzare il sistema amministrativo e politico – e ciascuno sa quanto ne abbiamo bisogno, sia di controllo che di cittadinanza consapevole.

Le politiche che stanno smantellando l’Università pubblica sono disastrose per tutti, e non solo per quelli che nelle università lavorano o studiano. Una buona Università pubblica è utile per tutta la società, ed è “di proprietà” di tutta la società. Tu che leggi queste righe, chiunque tu sia, sei “il proprietario” e il “datore di lavoro” di tutte le Università pubbliche italiane. Tuoi sono gli edifici, spesso nei centri storici delle città, che rischiano ogni giorno di essere svenduti. Ed è grazie a te che è ancora (ma per quanto?) possibile fare ricerca nell’interesse pubblico, comune, e non esclusivo di qualche multinazionale. Per questo ti invitiamo a “visitare” queste tue “proprietà” e a renderti direttamente conto di cosa si fa nelle Università e come e in quali condizioni si insegna, si fa ricerca e si studia. Ti invitiamo a ri-appropriarti di ciò che ti appartiene, prima che ti venga sottratto, che venga smantellato. Avrai come guide docenti, studenti, personale universitario e tutti coloro che hanno a cuore l’Università e la ricerca pubblica: segui questo sito: troverai prossimamente informazioni più precise e dettagliate sulle attività nella tua città.

L’iniziativa mi interessa: come posso contribuire?