Ricercatore

Ludovico PERNAZZA
Pavia

Area 01 – Scienze matematiche e informatiche

Carissimi colleghi,
mi chiamo Ludovico Pernazza e sono ricercatore del settore MAT/03 all’Università di Pavia dal 2002, aderente della Rete29Aprile e candidato al CUN nelle imminenti elezioni per il rinnovo parziale, che sono il motivo per cui scrivo queste righe.

Non credo che un messaggio di presentazione come questo possa dire molto di me a chi non mi conosce, né (spero!) aggiungere molto a chi mi conosce; tanto vale, perciò, che sia breve. E anche promesse non è il caso di farne, perché siamo in periodo di elezioni politiche e tutti sappiamo che fine fanno di solito le promesse preelettorali…

Dirò quindi solamente perché mi sono candidato. L’ho fatto perché mi è parso che il CUN sia stato negli ultimi anni uno dei pochi organi, se non l’unico, che abbia mostrato di avere un’idea dell’Università in cui in parte io mi sia potuto riconoscere; e credo perciò che sia un luogo dove si può sperare di difendere tale idea con qualche effetto, ancor di più dati i cambiamenti (spesso in peggio) di questi anni che mettono a rischio tutto
il sistema. Nel merito, intendo con ciò un’Università che (con un elenco non esaustivo):

– è pubblica perché si ritiene utile alla società intera e su mandato di essa opera:
– coltiva un ampio spettro di diversi saperi e consente di esplorarne di nuovi;
– permette il più ampio accesso possibile ai suoi studenti sostenendo quelli con pochi mezzi per mantenersi agli studi;
– rispetta e coordina il lavoro di chi ne fa parte, in tutti i ruoli;
– sa formare i migliori giovani perché ne costituiscano il futuro;
– rispetta regole uniformi e sostenibili nel reclutamento e negli avanzamenti di carriera;
– mantiene un buon livello medio di ricerca e di didattica, possibilmente attenuando le disparità di origine storica o geografica;
– prende decisioni in modo democratico, non verticistico, senza assoggettarsi ai voleri dei gruppi che cercano di acquisire l’egemonia su di essa (o su sue parti), e lo fa  utilizzando criteri principalmente culturali e non meramente economici;
– è capace di modificarsi per correggersi e migliorarsi.

Inutile dire che l’Università italiana attuale, pur avendo alcuni pregi (ad esempio, a mio avviso i nostri laureati sono in genere di livello molto buono se confrontati con quelli degli altri paesi) non è molto vicina a questo ideale; vedo quindi essenziale tra i compiti del CUN quello di spingerla in questa direzione (sempre che le continue restrizioni finanziarie non rendano tutto questo un inutile esercizio di stile, ovviamente…).

Vi ringrazio per aver letto fin qui e vi saluto.{jcomments off}