Ill.mo Ministro Profumo,

Egregio Presidente Fantoni,

Egregio Presidente Lenzi,

 

L¹avviamento della valutazione delle Università e delle abilitazioni scientifiche nazionali richiede persone di grande equilibrio e inequivocabile imparzialità. La stessa ANVUR ha nel suo codice etico questi requisiti. Appare quindi particolarmente incongruo quanto affermato da un collaboratore dell’ANVUR nel “Gruppo di lavoro per le procedure per la abilitazione scientifica nazionale nei settori non bibliometrici”, Giovanni Federico, il quale in un recente commento ha esplicitamente affermato che il mobbing è un atto lecito per mandare via coloro che, a suo giudizio dato il suo ruolo, non sarebbero meritevoli. Un’asserzione di una gravità inaudita sulla quale non è necessario dilungarsi in ulteriori commenti.

 

Affermazioni come questa, che incoraggiano esplicitamente la messa in atto di pratiche inaccettabili e contrarie alla legge e che testimoniano nel contempo in modo inequivocabile un atteggiamento punitivo ben lontano da quello richiesto, sono del tutto inaccettabili e non lasciano spazio ad altra soluzione se non a quella dell¹immediata cessazione dei rapporti dell’ANVUR con il suo collaboratore.

Siamo certi che condividiate questa necessità, peraltro richiamata esplicitamente anche da altre voci come il CoNPAss e i colleghi Sergio Brasini e Giorgio Tassinari in lettere aperte a Voi indirizzate (tutti i testi sono disponibili anche nel sito ROARS), e che, di conseguenza, le necessarie azioni correttive verranno tempestivamente intraprese.

 

Distinti saluti,

Rete29Aprile