Assemblea RU UniSalento del 20 settembre 2010
Mozione finale approvata all’unanimità:
I ricercatori e gli studenti dell’Università del Salento, riunitisi il 20 settembre 2010
presso l’Aula SP4 della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere,
– esprimono la propria condivisione della mozione finale della II assemblea nazionale della Rete29Aprile tenutasi a Roma lo scorso 17 settembre.
L’Assemblea della Rete ha chiesto nell’immediato:
– ai ricercatori di mantenere l’indisponibilità alla didattica non obbligatoria, secondo le linee indicate dal coordinamento della Rete29Aprile
– all’università italiana di rinviare l’inizio dell’anno accademico, come presa d’atto dell’impossibilità di un regolare funzionamento dell’università nelle attuali condizioni e prospettive.
Queste azioni costituiscono il presupposto per l’avvio di un ampio confronto politico che discuta le attuali criticità del sistema italiano della ricerca e dell’alta formazione, partendo dalle richieste della Rete29Aprile: ruolo unico della docenza, finanziamenti adeguati per Ricerca e Università, sostegno concreto al diritto allo studio, contratto unico pre-ruolo, distinzione tra reclutamento e progressione di carriera, governance degli atenei democratica e trasparente con la partecipazione di tutte le componenti universitarie; recupero dei tagli sugli scatti stipendiali dei docenti universitari.
Pertanto i ricercatori dell’Università del Salento, riunitisi oggi in assemblea,
ribadiscono:
– l’indisponibilità ad assumere carichi didattici non obbligatori come
forma di protesta
– la volontà di collaborare con gli studenti, i professori e il personale
tecnico amministrativo e con tutte le altre componenti del mondo
accademico, della ricerca e della scuola che si sono mobilitati nella
difesa dell’Università, della Ricerca e del diritto di tutti
all’istruzione e alla cultura
invitano:
– i propri colleghi a votare contro l’affidamento o la supplenza di corsi finora tenuti dai ricercatori.
– tutti i professori mobilitati a fare altrettanto.
– i consigli di Facoltà a rinviare l’inizio dell’anno accademico come segno inequivocabile di protesta contro un progetto di riforma non condiviso con la comunità accademica e come segno inequivocabile di impossibilità di avviare l’anno a fronte di un’offerta formativa non sostenibile.
– tutti a vigilare che le eventuali rimodulazioni dell’offerta didattica causate
dall’indisponibilità dei ricercatori non vadano a detrimento della qualità
dell’offerta formativa.
– tutti a vigilare con attenzione che i compiti didattici dei ricercatori indisponibili non contemplino attività che contribuiscano al completamento dei CFU dei corsi.
– i rappresentanti dei ricercatori e degli studenti in senato a portare le istanze della protesta in quella sede.