Un recente post sul sito di MilanoFinanza ci ricorda lo stato del sistema di ricerca italiano. Si tratta di dati noti da tempo da cui nessun governo degli ultimi decenni sembra voler trarre le dovute conseguenze.

Il post (riprendendo un survey IEEE ed un rapporto OCSE di qualche tempo fa), mostra che mentre per tutti i paesi avanzati i flussi di entrata ed uscita dei ricercatori sono grosso modo simili, il sistema italiano è sostanzialmente a senso unico in quanto il numero di ricercatori “esportati” supera di gran lunga il numero di quelli “importati”.

In Italia c’è forse un numero eccessivo di ricercatori? No, dato che il numero di ricercatori è proporzionalmente la metà rispetto, ad esempio, alla Germania ed alla Francia. 

Rispetto ai dati citati nell’articolo andrebbe aggiunta un’ulteriore considerazione: il numero di pubblicazioni pro capite in Italia è superiore sia alla Germania che alla Francia. Per quanto si tratti di un indicatore altamente imperfetto, e certamente abusato dall’ANVUR come misura unica della qualità della ricerca, questo dato mostra che i ricercatori (rimasti) in Italia fanno egregiamente il loro mestiere.

Quando avremo un governo che deciderà seriamente di investire nella ricerca?

MV