Magnifico Rettore,
nel Consiglio di Facoltà del 15 Luglio 2010, a seguito delle proteste di ricercatori e professori associati, la Facoltà di Ingegneria ha stabilito di non poter garantire per il prossimo Anno Accademico né la quantità né la qualità della didattica che è stata finora in grado di offrire. Per questo motivo sono stati presi i seguenti provvedimenti:
·sospensione dei Manifesti degli Studi già approvati nella seduta del 29 aprile 2010;
·chiedere il rinvio delle preimmatricolazioni a una data successiva al Consiglio di Facoltà che sarà convocato in seduta straordinaria all’inizio di settembre;
·chiedere l’abolizione delle prove di accesso già calendarizzate;
·chiedere di ritardare l’inizio delle lezioni del nuovo Anno Accademico;
·dare mandato al Preside di coordinare le azioni di protesta della Facoltà a livello locale e nazionale;
·chiedere al Rettore di promuovere analoghe azioni di coordinamento a livello degli Atenei italiani.
Come si può leggere nella mozione approvata, il Consiglio di Facoltà riconosce come non più sostenibili i manifesti degli studi attualmente approvati, a causa dell’annunciata indisponibilità di ricercatori e professori a garantire i compiti didattici assunti finora. Ciò imporrebbe alla Facoltà di riconsiderare pesantemente l’attuale offerta didattica e le conseguenze ricadrebbero non solo sui futuri iscritti ma anche sugli studenti che hanno già intrapreso i percorsi delle lauree triennali e magistrali; essi si vedrebbero privati della qualità didattica che era stata loro promessa al momento dell’iscrizione e che dovrebbe essere alla base di una formazione seria. Tuttavia, l’obiettivo della Facoltà resta anche quello di riprendere immediatamente l’erogazione della didattica non appena verranno ristabilite quelle condizioni che
permettono di garantirne la qualità, condizioni attualmente perse. La nostra posizione, come studenti, coincide con quella della Facoltà. La nostra richiesta è quindi una sola: che l’Ateneo di Padova, di cui Lei è responsabile e che ha il compito di rappresentare, faccia quadrato attorno ad una delle sue facoltà più prestigiose anche a tutela di quelle più piccole e meno visibili, che, se toccate da problematiche simili e lasciate sole, potrebbero rischiare di scomparire.
Noi studenti non possiamo accettare il perpetrarsi di tentativi di destrutturazione del sistema universitario, minacciato da una proposta di riforma che ne lederebbe funzione e vocazione; per questo condividiamo le ragioni della protesta dei ricercatori, a cui si somma purtroppo quella recente dei professori e siamo preoccupati delle conseguenze che avrebbe la riduzione della loro attuale disponibilità alla didattica. Allo stesso tempo guardiamo con timore ad ogni modifica degli attuali Manifesti degli Studi che con fatica sono stati approntati per offrirci il meglio: non ci siamo iscritti all’Università per avere di meno e, di conseguenza, non possiamo accettare un’istruzione tagliata e rattoppata. Le chiediamo, dunque, di tutelare la Sua Università, dando pieno appoggio alla protesta e facendosene portavoce, non solo perché essa è più che legittima nelle intenzioni, ma perché la sua riuscita è nell’interesse di tutte le componenti dell’Università, studenti compresi, e dell’intero Paese.
Per tutte queste ragioni crediamo che sia il momento di opporsi alla svalutazione della nostra Università che questa riforma comporterebbe, con ogni mezzo a Sua disposizione e in ogni sede, non escluso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Riteniamo in particolare prioritario, così come evidenziato anche dalla mozione del Consiglio di Facoltà di Ingegneria, attivare al più presto un coordinamento con gli altri atenei italiani, a cominciare da quelli più vicini: solo se la protesta sarà diffusa essa potrà raggiungere l’efficacia necessaria.
La profonda preoccupazione per le gravi conseguenze della riforma che ricadrebbero sugli studenti impone l’obbligo a noi rappresentanti di pretendere che essi vengano messi al corrente ufficialmente dall’istituzione universitaria della situazione di difficoltà attraverso ogni mezzo di comunicazione. Soltanto una concreta azione da parte dell’Università di Padova potrà evitare che gli attuali studenti operino, nei confronti delle nuove leve, forme di scoraggiamento all’iscrizione, a causa delle difficoltà che sarebbero costretti a sopportare.
Ci auguriamo quindi che Lei, in tutto questo, ci vorrà rappresentare con efficacia, con la consapevolezza che ciò che gli studenti desiderano è che sia fatto tutto il possibile per assicurare la qualità che deve contraddistinguere il nostro Ateneo.
I rappresentanti degli studenti della Facoltà di Ingegneria
Padova, 19/07/2010