Dopo cinque anni è ripartito il torneo dei dipartimenti di eccellenza. C’è chi, ammesso alla finale, affila le armi, e c’è invece chi morde la polvere. I sommersi e i salvati hanno qualcosa in comune: non hanno idea di chi o cosa li abbia trascinati sul fondo o verso il cielo. L’articolo di Roars “VQR: la lista segreta dei dipartimenti con zero in pagella” ha il merito di scoperchiare il problema di un algoritmo indecifrabile che distribuisce 1,35 miliardi con ricchi premi per una parte e zero per tutti gli altri.
Come tutti i giochi che funzionano così, “o sei di qua o sei là”, l’Inferno e il Paradiso sono molto vicini. Ma il Paradiso è luogo osannato e coperto d’oro, mentre l’Inferno è abisso vituperato e destinato a impoverirsi.
Roars mostra la faccia nascosta della luna: nel 2017 Anvur e Miur avevano reso pubblici i 119 super eccellenti con 100 in pagella, i nostri super-eroi, ma non gli altrettanti piombati nella polvere con zero in pagella e in condotta.
La distribuzione delle nullità evidenzia bene la roulette russa, drammaticamente casuale, tranne che nella geografia. Con cinque anni di ritardo scopriamo, per esempio, che un dipartimento siciliano su due era a “zero tituli”.
Nessuna analisi di policy è seguita a un dato geografico così preoccupante (peraltro occultato). Eppure delle due una: o il meccanismo dei dipartimenti di eccellenza non fa gran che di buono, oppure tra i suoi obiettivi politici c’è un’emigrazione di massa di studenti dal sud al nord…

(C.B.)