Professoressa Associata
Chiara Lucia Maria OCCELLI
Torino, Politecnico
Area 08 – Ingegneria civile e Architettura
Cara collega, caro collega,
come sai, nei giorni tra il 19 e il 25 gennaio 2017 (ogni Sede Universitaria sceglierà il giorno più opportuno) sono indette le votazioni per l’elezione dei componenti del Consiglio Universitario Nazionale in rappresentanza della nostra Area Scientifico-Disciplinare – 08/Ingegneria civile e Architettura – che comprende 22 Settori Scientifico-Disciplinari, dall’Idraulica (ICAR/01) all’Estimo (ICAR/22).
Anche a seguito dell’importante e formativa esperienza maturata nel Senato Accademico del Politecnico di Torino in qualità di rappresentante dei Ricercatori per il mandato 2012-2015, ho deciso, accogliendo l’invito di molti colleghi, di presentare la mia candidatura al CUN per il ruolo di Professore Associato.
So bene quanto questa decisione, se dovessi essere eletta, potrà essere onerosa in termini di impegno e di energie, ma so anche che posso contare sin da subito sull’aiuto dei colleghi che, sia dentro, sia fuori dal CUN, si riconoscono nella Rete29Aprile (www.rete29aprile.it) di cui sono uno dei coordinatori sin dal 2010 e spero sinceramente anche sulla tua attiva collaborazione.
Credo infatti fortemente nel ruolo della rappresentanza intesa non soltanto come informazione dall’organo all’Area rappresentata, funzione senza dubbio assai utile e che mi impegno ad assolvere puntualmente, ma anche come tramite delle istanze che dall’Area devono giungere nell’organo: la democrazia senza partecipazione è una ripetizione di vuota ritualità. Proprio in quest’ottica, ritengo che l’attività già iniziata in questi ultimi anni dal CUN, di relazioni costanti con i rappresentati attraverso le loro associazioni debba e possa essere implementata anche attraverso appositi momenti di confronto più allargato da organizzare nelle singole Sedi universitarie. Quello che credo debba essere incentivato ancora, sulla scorta di quanto fatto in questi ultimi anni, infatti, è il ruolo propositivo del CUN che non può nascere se non dal confronto con tutta la comunità accademica.
Il CUN è un organo di rappresentanza del sistema universitario democraticamente eletto: credo che questo fatto debba essere riconosciuto per la sua importanza, consentendo a questo organo di riacquistare, dopo anni di scarsa attenzione quando non di delegittimazione operata a suo carico, quel ruolo di centralità nelle politiche universitarie che merita e che è previsto dal suo statuto istituzionale.
Il CUN, come recita il Regolamento del 24 aprile 2013, “opera per promuovere e perseguire la qualità più alta della ricerca e dell’istruzione superiore”, per “garantire e rafforzare le autonomie degli Atenei, per affermare il diritto degli studenti a un sapere critico e a una formazione adeguata alle necessità della persona, della società e delle professioni”. Concorre, poi, “alle attività di indirizzo e di coordinamento del sistema universitario” esprimendo pareri e avanzando “proposte al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”: se queste sono le sue funzioni, allora il suo peso propositivo e politico non può che discendere dal sostegno e dalla stretta collaborazione che il sistema universitario, attraverso il voto in primo luogo dei propri rappresentanti nell’organo e attraverso i propri organi democratici (e penso ad esempio ai Senati Accademici) sa e saprà esprimere.
Così come sostengo la necessità della partecipazione attiva, credo a un’Università fondata sul principio della collaborazione e non su quello della competizione: la conoscenza può accrescersi solo grazie alla libera espressione e circolazione delle idee e alla condivisione. Non possiamo dimenticare che l’Universitas nasce proprio sulla base di queste premesse.
Pertanto penso che il CUN debba porsi, in prima istanza, come argine alle politiche sull’Università che hanno caratterizzato questi ultimi anni, politiche di incentivazione della guerra di tutti contro tutti, che hanno posto ciascuno di noi in competizione con i propri colleghi, ma anche, drammaticamente, le Università tra loro: quelle del Nord contro quelle del Sud, quelle grandi contro quelle piccole… Inutile dire che sullo sfondo di queste politiche non è distinguibile altro che il sottofinanziamento dell’intero comparto dell’istruzione nel nostro Paese come bene indicano i dati raccolti dai colleghi di Roars (Return On Academic ReSearch).
In questi ultimi anni il CUN ha mostrato la capacità di far sentire la sua voce attraverso pareri e mozioni che vanno nella direzione di contrastare le politiche di cui sopra. Questo ruolo propositivo va incoraggiato e sviluppato. Credo infatti che il CUN debba essere capace di elaborare un paradigma differente, un’idea alternativa di Università; un’Università che, anche dal punto di vista della comunicazione mediatica, possa tornare ad essere un’Istituzione fondamentale per la crescita, prima di tutto della consapevolezza critica dei cittadini che ha il compito di formare.
Sono convinta che tra le Aree rappresentate nel CUN, la nostra incarni perfettamente, tanto nelle sue riflessioni teoriche, quanto nelle sue pratiche, l’idea della collaborazione tra discipline e del rapporto con la società civile, ad esempio su alcuni temi anche drammaticamente strategici per il Paese: basti pensare alla salvaguardia del territorio e del patrimonio culturale. L’Area dell’Ingegneria civile e dell’Architettura, infatti, da sempre pone al suo centro il progetto, con le sue molteplici forme e con i suoi necessari rapporti con i problemi della società. Ritengo quindi che la nostra Area possa portare un contributo importante a questo dibattito per certi versi rifondativo dell’idea di Università all’interno del Consiglio Universitario Nazionale. Se verrò eletta, questi sono i principi sui quali costruirò tutte le mie azioni. Restando a tua disposizione per qualsiasi chiarimento e suggerimento, ti saluto
Chiara L.M. Occelli
Breve curriculum
Nata a Cuneo il 3 agosto 1967
– laureata con lode presso il Politecnico di Torino in Architettura nel 1992
– dottore di ricerca in Storia e critica dei Beni Architettonici e Ambientali presso il Politecnico di Torino nel 1997
– ricercatrice in Restauro (SSD ICAR/19) presso il Politecnico di Torino nel 1999 (confermata nel 2002)
– abilitata al ruolo di Professore Associato a seguito di Abilitazione Scientifica Nazionale (dopo ricorso presso il TAR) nel 2016
– chiamata al ruolo di Professore Associato in Restauro nel 2016.
Didattica: docente di Restauro (corsi a carattere teorico e laboratori interdisciplinari di progetto) dal 1996 presso il Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura 1 (prima della legge 240/2010) e Dipartimento di Architettura e Design (ora); membro del Dottorato in Restauro del Politecnico di Torino tra il 2003 e il 2007.
Ricerca: tre sono i nuclei tematici principali della mia ricerca: il rapporto tra restauro e storia, intesa quest’ultima come storia strutturale e costruttiva del patrimonio architettonico; il rapporto tra restauro e progetto dei nuovi apporti; il rapporto tra restauro, territorio, città.
Questi tre nuclei tematici presentano una riflessione sottesa, che ha come implicazione finale la didattica del progetto di restauro, la trasmissibilità della disciplina: questa riflessione riguarda il tema/problema della multidisciplinarità e della complessità nel progetto di restauro e costituisce una questione trasversale a tutta la mia riflessione. Proprio per la ricchezza di temi e di competenze che il progettodi restauro interseca, ho svolto e svolgo molte ricerche in team con colleghi di altre discipline tanto dell’architettura, quanto dell’ingegneria.
Attività negli organi di governo del Dipartimento: Membro eletto della Giunta del Dipartimento ante legge 240/2010 dal 2004 al 2010; membro eletto della Giunta di Dipartimento attualmente in carica dal 2015.
Attività negli organi di governo dell’Ateneo: membro eletto in rappresentanza dei Ricercatori confermati presso il Senato Accademico del Politecnico di Torino (nomina decreto 172/2012, 16 marzo 2012) per il mandato 2012-2015; membro della Commissione di Senato per il Coordinamento delle attività didattiche, 2013-2014.
Altre attività: coordinatore, a livello nazionale, della Rete29Aprile e membro, a livello locale, del Coordinamento PoliTo del Politecnico di Torino.