Rete29Aprile e ConPAss esprimono la più viva preoccupazione per l’accordo di programma, siglato il 23 febbraio 2011 tra MIUR, Regione Campania e i sette Rettori degli Atenei campani, in cui si prevedono tagli dei corsi di laurea, soppressione di sedi universitarie distaccate e accorpamento di corsi ritenuti equivalenti. Il governo, per confermare ulteriormente la vocazione allo smantellamento del sistema universitario pubblico, decide di iniziare la propria ‘meritoria’ opera dalle realtà meridionali, già estremamente penalizzate dalla carenza di risorse e investimenti. Opera che sa più di spot politico preconfezionato mesi addietro, visto che nell’accordo viene citato il DDL Gelmini approvato al Senato il 29 luglio 2010 e non la Legge 240, approvata alla Camera a dicembre 2010. Tutto ciò, ovviamente, grazie alla complicità di governi regionali politicamente vicini e di Rettori ormai privi di qualsiasi autonomia organizzativa, investiti dalla legge di enormi poteri decisionali ma tenuti al giogo dei ricatti ministeriali.
Nonostante l’obiettivo ufficiale dell’accordo di migliorare i servizi agli studenti e potenziare la ricerca, ci sembra che gli strumenti impiegati non siano all’altezza delle ambizioni e lascino inalterata la sostanza e anzi preludano persino ad un peggioramento. Al di là del merito degli interventi, i ricercatori e i docenti stigmatizzano con forza l’assoluta mancanza di dialogo e trasparenza con cui è stata condotta l’intera manovra. La comunità accademica ha appreso dalla stampa ciò che era stato confezionato sulla sua pelle, senza essere mai consultata e neppure informata fino alla firma dell’accordo. Ancora una volta la realtà dei fatti smentisce inequivocabilmente le affermazioni del ministro Gelmini, che, all’indomani dell’intesa, sosteneva, in un’intervista a un quotidiano, di non aver mai smesso di “interfacciarsi con i sindacati come con tutto il mondo accademico” e che “in questa fase di stesura dei decreti attuativi sia ancora più importante il confronto per affinare ulteriormente i contenuti della riforma” (Il Mattino, 24 febbraio 2011).
Le prime fasi di realizzazione della Legge 240, detta legge Gelmini, confermano la deriva centralizzatrice con cui il governo ha deciso di trasformare l’università pubblica, rimuovendo ogni forma residuale di autonomia in nome dell’obbedienza politica e della più completa indifferenza per le idee e le proposte di chi vive e lavora nell’accademia- studenti, personale tecnico e amministrativo, precari, docenti, ricercatori. Allo stesso modo, nell’assenza di partecipazione e confronto, si sta procedendo negli Atenei campani alla formazione delle commissioni Statuto, deputate alla riscrittura degli statuti degli atenei secondo quanto prescritto dalla legge Gelmini.
Di fronte ai continui episodi di indifferenza da parte delle istituzioni nei confronti del dialogo e del confronto democratico, Rete29Aprile e ConPAss esprimono una ferma condanna e annunciano nuove iniziative di protesta, già da marzo 2011, all’insegna di un’università libera e aperta al dialogo e per opporre un argine alle spinte verticistiche che stanno attraversando il mondo universitario.
Rete29Aprile
ConPAss (Coordinamento Nazionale Professori Associati)