Comunicato stampa

Per un’università più democratica

Salerno 31 gennaio 2011

Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione, convocati rispettivamente per il 1 e per il 3 Febbraio p.v., prevedono all’ordine del giorno la nomina dei componenti della commissione che avrà il compito di riscrivere lo statuto di Ateneo secondo quanto stabilito dalla Legge 240/10 (riforma Gelmini). La legge prevede per la stesura del nuovo statuto un tempo massimo di 9 mesi, un tempo perfettamente compatibile con la ricerca di una ampia condivisione sulle nuove regole che l’Ateneo dovrà darsi.

A tal proposito il Coordinamento dei Ricercatori, insieme agli studenti e a tutte le altre componenti, docenti e non docenti, intende ribadire agli organi accademici e al Rettore la necessità che l’individuazione dei membri della Commissione Statuto sia frutto di una reale scelta democratica.

 Gran parte del corpo accademico che nei mesi scorsi ha più volte denunciato i limiti della riforma Gelmini, soprattutto per quanto concerne gli aspetti legati alla democrazia e alla trasparenza del sistema universitario, in queste settimane ha chiesto al Senato Accademico, al Consiglio di Amministrazione, ai Presidi e allo stesso Rettore che la Commissione Statuto fosse realmente rappresentativa di tutte le categorie.

In particolare sono state presentate: una petizione sottoscritta da 218 ricercatori; una richiesta dei professori associati di Scienze MM.FF.NN. sottoscritta da 120 docenti; un appello dei professori associati consegnato al Rettore.

 In questi documenti è stato chiesto:

–          che i dodici componenti da designare da parte degli organi istituzionali fossero identificati sulla base di elezioni a suffragio universale e diretto da parte di tutti i professori e ricercatori;

–          che il voto si svolgesse per fasce in modo da garantire un’equa rappresentatività;

–          che il risultato di questa elezione fosse vincolante per il Senato e per il Consiglio di Amministrazione.

 

Analoghe richieste sono state fatte dalla rete29aprile in moltissimi Atenei alcuni dei quali, come Trieste, hanno deciso di scegliere i membri della Commissione Statuto mediante un’elezione aperta a tutto il corpo docente.

 L’ipotesi, ventilata da più parti, che il Rettore sia intenzionato ad indicare il nome di un solo ricercatore e di un solo professore associato senza che venga consultata la base, offenderebbe profondamente chi in questi mesi ha lottato anche per garantire negli atenei maggiore trasparenza e democrazia.

Per questa ragione il Coordinamento dei Ricercatori ha promosso una procedura democratica di elezione, che si è chiusa il 31 gennaio alle ore 20:00. La straordinaria partecipazione registrata (65% dei votanti a fronte di una media per le ultime elezioni CUN del 39,4%) è indice della grande volontà dei ricercatori di essere partecipi a pieno titolo delle scelte politiche dell’Ateneo. Attraverso tale consultazione, i ricercatori hanno indicato i seguenti cinque rappresentanti: Jonathan Pratschke (138 voti), Diego Barletta (120 voti), Lucia Caporaso (75 voti), Ruggiero Ruggeri (63 voti), Antonello Petrella (62 voti). I ricercatori auspicano che il principio della rappresentanza democratica a suffragio universale (o per categoria) possa determinare non solo la composizione di questa Commissione, ma anche ispirare i lavori della stessa.

Alla luce di questo risultato i ricercatori dell’Ateneo di Salerno chiedono ai membri del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione di rispettare la volontà della base espressa in modo inequivocabile attraverso una grande e trasparente consultazione elettorale e pertanto chiedono di rinviare la discussione delle nomine per la Commissione Statuto al fine di raggiungere una decisione condivisa sulle modalità di selezione.

Il Coordinamento si augura che la forte richiesta che si leva dai docenti nel loro insieme e, soprattutto, dalla maggioranza dei ricercatori, sia presa in seria considerazione dagli organi accademici. Una chiusura sarebbe il segnale di una svolta verticistica e gerarchica che avrebbe ripercussioni negative sul futuro dell’Università di Salerno.

 Il Coordinamento dei Ricercatori di Salerno – rete29aprile