il 4 agosto, su invito dell’Unione Degli Universitari (Confederazione di associazioni studentesche cui aderiscono ogni anno circa 10.000 studentesse e studenti di tutto il paese), la Rete29Aprile e l’UDU si sono incontrate in una assemblea pubblica tenuta presso il campeggio nazionale dell’Unione degli Universitari di Marina di Grosseto.
Le due organizzazioni condividono una forte preoccupazione per gli effetti negativi che il disegno di “riforma dell’Università”, così come approvato al Senato, comporterà per l’Università pubblica, qualora fosse confermato anche nell’altro ramo del Parlamento.
Pur condividendo la necessità di intervenire per porre rimedio alle attuali storture del sistema universitario, concordano che per molti aspetti il disegno di legge vada nella direzione opposta a quella necessaria, peggiorando gli attuali limiti e comprimendo le potenzialità innovatrici, che pure esistono e che andrebbero liberate. Di fronte alle tangibili ed urgenti necessità, gli interventi in favore del diritto allo studio aprono, in maniera pubblicitaria e pericolosa, la strada a benefici slegati dal reddito, rimandando una revisione completa della normativa del dritto allo studio con una delega al Governo preoccupante vista l’ampiezza del tema e la scarsa considerazione finanziaria che le è sempre stata riservata.
Concordano, pur nei rispettivi ruoli e fuori da ogni logica corporativa, sull’urgenza di sensibilizzare l’opinione pubblica e tutte le componenti universitarie riguardo ad azioni volte a contrastare l’attuale stesura della “riforma”, ritenendo utile una collaborazione in tal senso; ugualmente concordano rispetto alla necessità di contribuire in modo attivo e positivo alla costruzione di una Università pubblica realmente in grado di essere libera e aperta, componente essenziale della formazione di cittadine e cittadini consapevoli e di lavoratrici e lavoratori di elevata competenza.
Segnalano che la cultura, in ogni suo aspetto, non possa che essere la pietra angolare sulla quale è necessario fondare ogni prospettiva di sviluppo del Paese, lungi dall’essere un costo o, ancor peggio, un lusso che l’Italia non può più permettersi. Auspicano, in proposito, iniziative concrete per realizzare o rafforzare gli obiettivi che la Costituzione italiana ha delineato in modo pieno e lungimirante.
Manifestano al tempo stesso la più viva preoccupazione per una mediatizzazione che non lascia spazio al reale approfondimento dei problemi e alla ricerca di durevoli soluzioni, per affidarsi piuttosto a slogan e generalizzazioni di corto respiro o, ancor peggio, ad effimere manifestazioni pubbliche di intenti che vanno in senso contrario ai conseguenti provvedimenti normativi.
Concordano, dunque, sull’opportunità di coordinare le rispettive iniziative in vista degli intenti comuni.