MOZIONE DELLA FACOLTA’ DI INGEGNERIA DELL’UNICAL

22 luglio 2010

 

La Facoltà di Ingegneria dell’UNICAL ha discusso della grave situazione che incombe sull’Accademia italiana e sulla nostra Facoltà in particolare, come conseguenza dell’effetto combinato delle manovre finanziarie 2008 e 2010 e del DdL Gelmini 1905. Riaffermando quanto già contenuto nella mozione del CdP dell’8 luglio, la Facoltà fa sua la mozione approvata all’unanimità il 30 giugno 2010 dalla Conferenza dei Presidi di Ingegneria (CoPI).

La Facoltà prende atto dei documenti approvati da numerose Facoltà d’Ingegneria e da molti Senati accademici, quali quelli del Politecnico di Milano e della Sapienza di Roma, nonché dei documenti della CRUI e dell’Interconferenza dei Presidi e, nel riaffermare il principio di autonomia quale elemento fondante della Riforma universitaria e il valore irrinunciabile dei meccanismi di valutazione della qualità della didattica e della ricerca, ritiene che alle Università possano essere richiesti sacrifici anche severi, purché giusti e motivati.

La Facoltà di Ingegneria ritiene che i già deliberati tagli al FFO delle Università, il sostanziale blocco delle procedure concorsuali e la riduzione degli organici conseguente ai prossimi annunciati pensionamenti contrastano e rendono inattuabili gli obiettivi che la Riforma universitaria dichiara di volere perseguire.

La Facoltà riconosce il ruolo fondamentale che i Ricercatori – l’anello più debole e più colpito del mondo accademico – svolgono nella didattica e nella ricerca, spesso in misura che travalica il loro compito istituzionale e senza che – da molti anni – ne sia stato varato lo stato giuridico con esplicito riconoscimento delle funzioni svolte. Sottolinea come le ormai rare occasioni concorsuali rischino di provocare demotivazione e disaffezione in essi e, più complessivamente, in tutto il corpo docente.

Mentre da un lato il DdL 1905 non dà speranze né di avanzamento di ruolo ai ricercatori e ai docenti, né di accessi alla carriera ai numerosi giovani precari, dall’altro la manovra finanziaria riduce ulteriormente le risorse destinate all’Università.

La Facoltà condivide l’analisi, il dissenso e il disappunto espressi nel documento dei Ricercatori di Ingegneria del 21 luglio, che fa suo, con le motivazioni che non sia possibile alcuna riforma in assenza di adeguate risorse economiche, di garanzie su un programma di rinnovamento della classe docente e, per contro, in presenza di tagli stipendiali massicci. La Facoltà esprime grande preoccupazione per le pesantissime conseguenze che l’indisponibilità di molti Ricercatori ad assumere incarichi didattici ulteriori a quelli previsti per il loro ruolo  avrà sull’offerta didattica fin dall’A.A. 2010-2011, con grave danno per gli studenti, le famiglie e la società calabrese. La mancata soluzione dei gravi problemi segnalati mette a rischio nell’immediato lo svolgimento della regolare attività didattica del prossimo A.A. in più di un corso di studi.

 

Alla luce di queste valutazioni, la Facoltà di Ingegneria ritiene indispensabile:

–          che venga eliminato il taglio di 1,3 miliardi di Euro al FFO;

–          la definizione dello stato giuridico ed economico dei Ricercatori a tempo indeterminato con il riconoscimento della funzione docente;

–          la riattivazione delle procedure di reclutamento per garantire il ricambio del corpo docente  e l’utilizzo sistematico della valutazione nazionale dei meriti scientifici e didattici come metodo prevalente della distribuzione delle risorse;

–          l’ampliamento delle quote destinabili alle promozioni interne e alle procedure di selezione rispetto ai posti da destinare a esterni;

–          la previsione di un piano straordinario con adeguata copertura finanziaria che consenta ogni anno la chiamata dei ricercatori a tempo indeterminato che abbiano conseguito l’abilitazione scientifica nazionale a professore associato;

–          l’abolizione del taglio al turn-over introdotto con la Legge 133/08 e aggravato dalla Manovra finanziaria attualmente in discussione;

      –  il recupero, dopo il triennio 2011-2013, della perdita derivante dal blocco degli scatti, particolarmente penalizzante per i più giovani. 

 

In relazione all’evoluzione della situazione legislativa, normativa e finanziaria e a salvaguardia del livello di servizio verso i propri studenti e delle legittime aspettative di carriera dei propri Ricercatori, la Facoltà prende atto dell’indisponibilità della maggioranza di questi ultimi  ad assumere titolarità di insegnamenti per l’a.a. 2010/2011 e dei professori ordinari e associati ad assumere gli insegnamenti lasciati scoperti dai ricercatori.

Al fine di rendere tutti consapevoli delle gravi ripercussioni che l’eventuale approvazione della manovra finanziaria e l’approvazione del DdL 1905, nella forma attuale, produrrebbero nel mondo universitario e di conseguenza nel Paese, il CdF decide:

–          di sospendere l’iter della programmazione delle attività didattiche per l’A.A. 2010/2011 con il rinvio della delibera di copertura dei corsi, anche per affidamento e per contratto, a data da destinarsi;

–          di dare mandato al Preside di valutare la possibilità del rinvio dei test di ammissione in concerto con gli altri membri del consorzio CISIA;

–          di dare mandato al Preside di diffondere tempestivamente, attraverso le forme ritenute più opportune ed efficaci, le ragioni della protesta dei professori e ricercatori rendendo pubblico l’inevitabile ritardo, e il concreto rischio di blocco, che lo stato di agitazione determinerà sull’inizio del nuovo A.A.;

–          di dare mandato al Preside di coordinare le azioni di protesta della Facoltà facendosi promotore di analoghe iniziative sia a livello locale, sia a livello nazionale;

–          di promuovere altre forme più articolate e incisive di agitazione e protesta, nel caso in cui le richieste sopra avanzate venissero disattese dagli organi competenti, quali variazioni delle date e degli orari degli esami, fare precedere l’inizio delle sedute di laurea dalla lettura di un comunicato che renda edotta la pubblica opinione delle gravissime conseguenze che i provvedimenti già presi e quelli attualmente all’esame del Parlamento potrebbero avere, se confermati, sull’insostituibile servizio fornito dall’Università pubblica; altri ancora, quali includere una frase  negli acknowldgements degli articoli che descriva la grave situazione della ricerca italiana, del tipo “The results presented in this paper were obtained before and despite of the recent cuts in research funds by the Italian Government”.