Disegno di Legge di riforma del sistema universitario
Il Senato Accademico esprime forte preoccupazione per l’andamento della discussione sul disegno di legge 1905 S di riforma del sistema universitario .
Esprime una viva protesta per i tagli economici effettuati perché proprio in un momento di crisi solo lo sviluppo delle potenzialità di ricerca può aiutare tutto il paese a tornare a livelli soddisfacenti.
Rileva in particolare come il mantenimento dei tagli al finanziamento degli Atenei ed il mancato ripristino delle risorse finanziarie già decurtate limiti fortemente l’attività di ricerca, primaria missione dell’Università.
Considera la valutazione sui risultati conseguiti come il metodo su cui basare la distribuzione delle risorse e delle quote aggiuntive a titolo di premialità.
Ritiene che il disegno di legge in discussione al Senato rappresenti un grave vulnus all’autonomia attraverso norme di dettaglio al sistema di governo quali ad esempio la forte compressione delle rappresentanze interne negli organi di governo.
Il Senato Accademico
condivide inoltre le preoccupazioni dei ricercatori ed esprime forte apprezzamento per il loro indispensabile ruolo nella ricerca e nella didattica;
Esprime piena solidarietà alle azioni di protesta programmate dai ricercatori condividendo le giuste aspettative maturate in ordine alle opportunità di sviluppo di carriera;
A tale proposito condivide con la CRUI la richiesta di un piano pluriennale di reclutamento di personale docente universitario adeguatamente finanziato di 2000 posti all’anno per sei anni.
Condivide infine con il movimento dei ricercatori che vengano evitate disparità di opportunità tra ricercatori a tempo indeterminato ed eventuali nuove figure a tempo determinato .
Il Senato Accademico
ritiene infine che la attuale protesta dei ricercatori si ripercuoterà assai negativamente sulla offerta formativa in corso di programmazione per il prossimo anno accademico, soprattutto in termini di qualità ed efficacia.