Documento della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Lettere e Filosofia, approvato all’unanimità il 19 luglio 2010

La Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Lettere e Filosofia, riunita a Roma il 19 luglio 2010, dopo avere valutato la situazione risultante dalla manovra finanziaria approvata dal Governo e da alcuni aspetti del DDL 1905 in esame in Parlamento, osserva:

1.  che è attualmente confermato il taglio di 1.3 miliardi di euro del Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università;

2.  che il Fondo di Finanziamento Ordinario già nel 2011 non sarà in grado di coprire neppure la spesa per il personale, al netto dei pensionamenti;

3.  che, fatta eccezione per procedure di valutazione comparativa avviate da tempo, in attesa della nuova normativa sul reclutamento, non è possibile bandire nuovi posti di docente e che non viene offerta alcuna prospettiva per i giovani studiosi di maggior valore. La legge 1/2009 rende inoltre difficoltosa, se non impossibile, la chiamata dei vincitori di concorso e degli idonei;

4.  che, in seguito ai pensionamenti e alla mancanza di ricambio nel corpo docente, si sta verificando una progressiva riduzione dell’organico, che mette in pericolo l’offerta formativa. Rischiano quindi di scomparire, in particolare nell’ambito umanistico, interi settori scientifico-disciplinari e, con essi, un grande patrimonio di ricerca e di sapere.

Inoltre, la protesta dei ricercatori universitari, che in molte sedi non hanno dato la loro disponibilità a sostenere incarichi didattici, priva le Facoltà di un contributo essenziale per lo svolgimento dei corsi. In queste condizioni, i Presidi della Conferenza di Lettere e Filosofia rilevano che in numerosi casi non sarà possibile sostenere l’offerta formativa prevista per il prossimo anno accademico 2010-11, con grave danno per gli studenti e per le loro famiglie.

La Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Lettere e Filosofia manifesta dunque una profonda preoccupazione per la gravissima crisi in cui si dibatte il nostro sistema universitario, pur nella convinzione che siano necessarie razionalizzazioni e innovazioni anche radicali, in particolare per quanto riguarda la valutazione della ricerca e della didattica. Rileva inoltre con forza il pericolo che deriva da una drastica riduzione delle risorse, che rischia di impedire a larga parte delle nuove generazioni l’accesso all’istruzione universitaria. In particolare corre un profondo pericolo il modello culturale incarnato dalla tradizione e dalla storia delle Facoltà di Lettere e Filosofia, le cui ricerche, prive di uno specifico valore di “mercato”, hanno maggiore probabilità di progressiva scomparsa. Non va invece dimenticato, in questo quadro, il valore qualitativo ed educativo di un sapere rivolto alla formazione, alla salvaguardia di beni culturali materiali e immateriali che sono l’autentica ricchezza del nostro Paese, la sua tradizione e la sua identità profonda.

Per scongiurare queste conseguenze e avviare un rinnovamento dell’Università,  per garantire un regolare svolgimento del prossimo anno accademico, la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Lettere  e Filosofia, viste le mozioni di molte Facoltà, i documenti della Crui e dell’Interconferenza, ritiene indispensabile:

1.  che venga eliminato il taglio di 1.3 miliardi di euro al FFO;

2. che venga eliminata la legge 1/2009;

3.  che vengano riattivate le procedure di reclutamento per garantire il ricambio del corpo docente;

4.  che nel DDL 1905 sia definito lo stato giuridico dei ricercatori a tempo indeterminato, con il riconoscimento giuridico ed economico della funzione docente. Come già segnalato nella recente mozione della Crui, è necessario che agli attuali ricercatori a tempo indeterminato venga garantita la possibilità, attraverso una specifica procedura di tenure track, di accedere alle superiori fasce di docenza in base alla valutazione dei meriti acquisiti in molti anni di insegnamento e ricerca;

5. che nel DDL 1905 sia prevista una forma di governance degli Atenei che, su base elettiva, garantisca la presenza dei docenti e di chi dirige le strutture didattiche negli organi di governo degli atenei pubblici;

6.  che, come previsto per altre categorie del pubblico impiego, dopo il triennio 2011-13, sia possibile recuperare, anche prevedendo meccanismi di valutazione, la perdita derivante dal blocco degli scatti, che penalizza particolarmente, e in modo grave anche sul piano etico, i ricercatori e le fasce stipendiali più basse.

La Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Lettere e Filosofia intende, nel caso questi provvedimenti non venissero presi, denunciare in modo unitario ed evidente per l’intera opinione pubblica la mancanza di futuro per l’Università e, in essa, per il patrimonio culturale e i saperi che nelle nostre Facoltà sono rappresentati, studiati, tramandati.

Roma, 19/7/2010