Mozione dei ricercatori dell’università di Macerata sul d.l. 31 maggio 2010 n.78 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”
I ricercatori dell’Università di Macerata riuniti in assemblea per discutere del d.l. 78/2010
Premesso
– che le misure straordinarie previste dal d.l. 78/2010 colpiscono pesantemente il sistema universitario, in tutte le sue componenti, aggravando un quadro normativo già fortemente restrittivo dal punto di vista economico-finanziario e compromettendo il futuro del personale docente e di quello tecnico-amministrativo;
Considerato
– che si assiste all’ennesimo ridimensionamento delle risorse destinate all’istruzione e alla ricerca, in controtendenza rispetto ad altri paesi europei dove, pur con manovre economiche molto pesanti, si investe nel settore educativo e universitario quale pilastro su cui poggia il futuro del paese;
– che la conferma del taglio di 1 miliardo e 300 milioni di euro per il 2011 al Fondo di finanziamento ordinario (FFO), penalizza il sistema università, già in forte sofferenza, mettendone in discussione la sopravvivenza stessa;
– che il blocco per il triennio 2011-2013 della maturazione di classi e scatti e dell’adeguamento annuale alle posizioni stipendiali sulla base degli indici Istat, senza possibilità di recupero, a differenza di altre categorie non contrattualizzate, rappresenta l’ennesimo duro attacco al ruolo e alla professionalità del personale docente, risulta in assoluto contrasto con i dichiarati obiettivi governativi di premiare il merito, oltreché costituire un irreparabile danno dal punto di vista economico, in quanto modifica in maniera permanente le curve retributive;
Rilevato
– che i provvedimenti previsti dalla manovra sono privi dei criteri di equità e determinano una penalizzazione economica delle diverse fasce di docenza con un danno finanziario maggiore per il personale entrato di recente nel sistema;
Fermo restando
– che di fronte alla grave crisi economica che stiamo attraversando i ricercatori non si sottraggono alla responsabilità di contribuire al contenimento della spesa pubblica – anche con misure severe – purché venga realizzato secondo criteri condivisi di equità e giustizia sociale;
Richiamate e fatte proprie le osservazioni e le conclusioni contenute nella mozione del CUN del 9.6.2010 e nel comunicato della Giunta della CRUI dell’11.6.2010 dove si auspica una modifica della manovra che preveda la distribuzione dei sacrifici «improntata a criteri di equità, senza discriminazioni fra i diversi comparti ed evitando effetti distorsivi e ingiusti al loro interno»;
Visti i documenti elaborati dalle Associazioni universitarie e dai Consigli di Facoltà di molti atenei che invitano alla mobilitazione generale tutte le componenti del mondo accademico per arrestare il pericoloso processo di svuotamento del sistema università;
Chiedono al Parlamento, in sede di conversione del d.l. 78/2010
– di eliminare i tagli al FFO previsti per il 2011;
– di esentare dal blocco degli scatti retributivi nel triennio 2011-2013 il personale docente appartenente alle classi stipendiali più basse;
– di prevedere per i docenti universitari la rideterminazione nel 2014 degli scatti e aggiornamenti stipendiali, recuperando gli importi rientrati nel blocco triennale 2011-2013, come previsto per altre categorie professionali;
Dichiarano aperto lo stato di mobilitazione generale e invitano tutte le componenti universitarie (studenti, docenti e personale tecnico amministrativo) a farsi promotrici di iniziative comuni di protesta, a cominciare dall’applicazione rigorosa della legislazione riguardante incarichi e monte ore della docenza universitaria, sino a prevedere la possibilità di una sospensione, già dalle prossime settimane, delle attività didattiche contemplate per la sessione estiva, nonché della programmazione di quelle previste per l’anno accademico 2010-2011.
Macerata, 16 giugno 2010